Tarli

Nel nostro territorio il maggior numero di insetti che aggrediscono il legno appartengono alla famiglia dei coleotteri i quali subiscono, durante il loro ciclo vitale, quattro metamorfosi complete.

Dall’uovo deposto da un adulto sulla superficie del legno fuoriesce una larva che penetra nel legno scavando una galleria, si nutre delle sostanze contenute nel legno (amidi, zuccheri, cellulosa) e scarta le altre sotto forma di polvere di legno detto rosume…la famosa “polverina”.

La larva, dopo un periodo variabile di sviluppo a secondo di specie e condizioni ambientali, si porta vicino alla superficie e si trasforma in pupa e successivamente in insetto adulto, o perfetto, fuoriuscendo dal legno perforando il sottile strato che lo separa dalla superficie.

A questo punto l’insetto è pronto per accoppiarsi e deporre altre uova permettendo così l’espandersi dell’infestazione anche a distanza dato che sono provvisti di ali che ne permettono gli spostamenti.

Lo sfarfallamento avviene prevalentemente in primavera-estate, cioè quando le condizioni sono le più favorevoli per la loro sopravvivenza e riproduzione.

tarlo anobium punctatum

Anobium punctatum

tarlo hylotrupes bajulus

Hylotrupes bajulus

tarlo lyctus brunneus

Lyctus brunneus

Funghi xilofagi

Analogamente agli insetti anche i funghi si sviluppano e diffondono secondo un preciso ciclo biologico.

Condizione necessaria per l’attecchimento delle spore e lo sviluppo dei funghi sono i valori di umidità compresi tra 20 e 40% e temperatura compresa tra 15° e 30°C. I funghi, attraverso le “ife” (immaginatele come se fossero radici di alberi) si nutrono delle sostanze contenute nel legno determinandone il degrado dal punto di vista chimico-fisico-meccanico oltre che estetico.

Le ife infatti secernono enzimi in grado di demolire le pareti cellulari e di attraversare i vasi, le tracheidi e i raggi parenchimatici. Le ife hanno una vita latente che può durare per secoli.